Banda larga non tanto larga nel Trentino ed in Val di Fassa

by / 0 Comments / 1102 View / 2 Aprile 2015

Come siamo messi nel Trentino per quanto riguarda la Banda larga?

Si fa un gran parlare in questi tempi di “banda larga” specie dopo che l’attuale governo ha approvato in Consiglio dei Ministri il piano per la “banda larga” ed è quindi partito a livello nazionale il progetto per l’estensione entro il 2020 di internet superveloce (100 megabit per secondo) a disposizione del 50% della popolazione.

In Trentino le cose sarebbero messe meglio rispetto al resto d’Italia. Dico sarebbero perché in pratica non lo sono. Infatti, mi ricordo ancora quando alcuni anni fa le strade erano tutte un cantiere per la posa della fibra ottica ed ero felice per questo, pensando che il Trentino era un passo avanti a tutte le altre regioni. Ma con gli anni sono stato smentito dai fatti, ovvero da nessun fatto. In pratica, la provincia di Trento tra il 2006 e il 2013 investì 135 milioni di Euro per la posa di una dorsale in fibra ottica che copre l’intero territorio (si parla di oltre 1.000 chilometri di cavi) che non è però servita per ora quasi a nessuno.

Prima di entrare nel dettaglio cerchiamo però di capire come comunichiamo, cos’è la fibra ottica e perché ci serve (aziende, privati e pubblica amministrazione). Sappiamo tutti che per connetterci con il nostro PC ad internet abbiamo bisogno di un collegamento che può essere radio (che possono essere di varia tipologia e tra le più diffuse sigle troviamo WIFI, GPRS, UMTS, HSDPA, ecc..) oppure via cavo. Il collegamento radio solitamente è più lento, necessita di un ripetitore vicino, è soggetto a disturbi del segnale (anche il meteo può influenzare la trasmissione) e non per ultimo potrebbe essere nocivo per la salute (uso il condizionale perché vi sono ancora studi in corso e nessuna prova certa, anche se esistono già limiti di legge per la potenza del segnale). Quindi la migliore cosa per avere un collegamento ad internet veloce e stabile è quello cablato. Il doppino telefonico, quello che esiste da decenni è attualmente il più usato, semplicemente perché esiste in quasi tutte le case (dico quasi perché vi sono molte località in italia dove non arriva ne’ il cavo ne’ il segnale radio, ecco il motivo per cui da anni c’è chi si batte per l’uguaglianza dell’informazione, contro la divisione digitale, il famoso “digital divide“). Torniamo al nostro cavo telefonico (il famoso cavetto di rame) che è stato per anni il perno della comunicazione in Italia. Chi ha qualche anno come me, si ricorderà ancora i primi modem a pochi Kb (14,4-28,8-56,5) quando internet negli anni ’90 era appena nata. Era l’era in cui il grosso della comunicazione scritta si faceva via fax. Poi nacque l’ISDN che era riuscita a portare la velocità del segnale a 64,4/128,8 Kbit/s e sembrava già un miracolo. Ma il miracolo successe negli anni successivi, ovvero con l’invenzione dell’ADSL. In Italia la tecnologia ADSL è in uso dal 1º gennaio 2000, quando Galactica lanciò a Milano «Power Internet» a 640 kbit/s. Negli anni successivi la diffusione dell’ADSL fu radicale soppiantando di fatto tutti i vecchi modem e linee ISDN con le più veloci ADSL che presto migliorarono anche la velocità, arrivando a toccare 3,7,10 ed in certi casi (ma molto pochi) 24/Mbit/s. Arriviamo ai giorni nostri, anzi possiamo anche fermarci al 2006, visto che da allora la situazione non è più mutata in modo sostanziale. Sì, perché come dicevo è arrivata la nuova tecnologia a fibra ottica, ma di fatto nessuno la sta usando. Adesso spieghiamo anche perché e perché molti (come me) hanno l’ADSL lenta a pochi Mbit/s.

Le fibre ottiche sono filamenti di materiali vetrosi realizzati in modo da poter condurre al loro interno la luce. Le prime fibre ottiche negli anni ’70 venivano usate per creare lampade ornamentali, ma ben presto si capì quali erano le loro potenzialità. Le Fibre ottiche sono disponibili sotto forma di cavi, sono flessibili, immuni dai disturbi elettrici e dalle condizioni atmosferiche più estreme e poco sensibili a variazioni di temperatura. Hanno un diametro solitamente di 125 micrometri (circa le dimensioni di un capello) e pesano molto poco: un chilometro di fibra ottica pesa meno di 2 kg, esclusa la guaina che la ricopre. Ma la cosa più importante è la velocità del segnale internet, che viaggia da 100/Mbit/sec fino ad 1 Tbit/sec. Le più importanti dorsali internet del mondo (quei cavi enormi che collegano i continenti e che sono posati sul fondo degli oceani – guardate qui dove sono) sono ormai tutte in Fibra Ottica. Per chi volesse approfondire ulteriormente l’argomento ecco qui l’articolo su Wikipedia della Fibra Ottica.

Veniamo quindi alle applicazioni. Non si tratta di un capriccio, della necessità di vedere un video più o meno stupido su YouTube o di scaricare musica e video piratati o di giocare in rete con il nostro ultimo Videogame. No, parliamo di applicazioni molto più serie ed importanti. Nel mio caso si tratta di lavoro. Costruisco siti per alberghi e visto che i siti ormai sono tutti CMS (ovvero su piattaforma esterna, direttamente in esecuzione su un Server) necessito di una linea veloce e fluida. Nell’ambito turistico gli alberghi vivono sul web, non solo per il proprio sito (quindi le stesse necessità CMS che ho io), ma principalmente per la gestione delle prenotazioni che girano su piattaforme in remoto, che si sincronizzano con le OLTA, con il proprio Booking Engine e tanti altri servizi tutti on-line. Sempre nell’ambito turistico, gli studi dimostrano che è ormai obbligatorio offrire ai clienti un accesso WiFi nella propria struttura ricettiva, ma non basta una linea lenta che funziona a singhiozzo, ma occorre una linea veloce . Questo specie per i turisti stranieri (visto che gli italiani, in mancanza di una linea veloce, si appoggiano al proprio provider nazionale). Gli utlimi dati dimostrano che molte recensioni negative verso una struttura ricettiva sono date dalla mancanza di una linea WiFi veloce. Quindi il turista straniero dei prossimi anni (mesi 🙂 ) chiede non solo una linea Wifi, ma la vuole gratuita e veloce, pena una recensione pessima che poi si traduce in penalizzazioni di arrivi e prenotazioni anche negli anni futuri. Restiamo ancora nell’ambito turistico per vedere cosa possiamo ottenere con una linea a fibra ottica veloce. Per esempio, le webcam in alta risoluzione in live streaming, ovvero in tempo reale (attualmente sono in bassa risoluzione con un’immagine ogni tot secondi o minuti). Le stesse webcam possono essere usate per la sorveglianza video ad alta definizione, quindi passiamo ad un’applicazione di sorveglianza. E’ possibile utilizzare le linee veloci per video conferenze non solo per le piccole aziende sul territorio, ma anche in ambito turistico. La scelta o meno di una location per una convention è spesso dettata dalle disponibilità o meno della fibra ottica. Avere tra le Dolomiti, in uno scenario unico e meraviglioso, anche la possibilità di dotare le strutture ricettive di fibra ottica potrebbe aprire a nuovi mercati ai quali finora non si era pensato. Sempre in ambito video (non solo ludico, quindi visione di film on-demand che le varie piattaforme offrono) la visione e diffusioni di video di qualsiasi tipologia (turistico, aziendale, privato) con le fibre ottiche diventa un must. Grazie alla Fibra ottica le nostre città, ma anche i nostri piccoli paesi e valli si possono trasformare nelle cosiddette “Città Intelligenti” o Smart City. Potrei andare ore avanti per parlare delle applicazioni possibili con una linea a Fibra Ottica, ma ahimè dobbiamo fermarci alla ormai obsoleta linea ADSL.

Ma come mai nel Trentino si è investito tanto, si è realizzata una rete di 1000 km di fibra ottica, ma non la possiamo usare? La risposta è tanto semplice quanto disarmante. Il compito di connettere la rete in fibra ottica con le derivazioni dentro i paesi, e quindi alle abitazioni ed alle aziende, doveva avvenire attraverso Telecom, che avrebbe sostituito le utenze telefoniche di rame con altrettanti collegamenti in fibra ottica. Ma questo processo è stato stoppato dalla Commissione Europea, che vi ha ravvisato una sorta di concorrenza sleale verso gli altri operatori privati, una specie di aiuto di Stato mascherato. Risultato: oggi abbiamo la dorsale più avanzata in Italia di fatto inutilizzata. In pratica, abbiamo una supermega autostrada a dieci corsie nel Trentino, ma senza caselli di entrata ed uscita.

Non sono ovviamente l’unico a lamentarsi di questo, anche se personalmente sarei già felice di migliorare la mia attuale velocità che è quasi scandalosa, vista la mia necessità. Tanto che su Facebook si è costituito un gruppo “Trentinoenbanda“, portato avanti da Alessandro Ghezzer dove si possono reperire altre informazioni e soprattutto le ultime news sulla banda larga nel Trentino. Le nostre lamentele sono arrivate anche ai piani alti, ovviamente non per fare polemica, ma per cercare di risolvere il problema e riuscire finalmente ad entrare nel nuovo millennio. Anche sul giornale l’Adige è uscito un articolo giusto due giorni fa che prendeva il mio come caso simbolico.

Visto che la cosa non finisce qui, vi aggiornerò sulla questione appena ho nuove notizie a proposito … spero buone. 🙂

Ah, ovvio che se qualcuno vuole aggiungere altro … ben venga.

Fonte dati: Wikipedial’AdigeTrentino Network

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