La cookielaw uccide il web

by / 2 Comments / 476 View / 21 Giugno 2015

Una legge Europea storpiata dal Garante Italiano

Tutti ne parlano, tutti la odiano, nessuno ci capisce nulla (neanche chi l’ha scritta) ed un’unica certezza: una multa da 120.000,00 Euro.

Questo in sintesi la cookielaw, ovvero l’inutile e dannosa legge sui cookie. Per capire cos’è ho già scritto un articolo (quasi serio) qui: “Cookie, come stanno le cose“. Quindi perché riprendo l’argomento? Per farvi conoscere il lato oscuro della cookielaw, anche se ormai possiamo dire che è tutto un lato oscuro, visto le incongruenze della legge stessa.

La cookielaw è ambigua

Questo lo avevo già detto, ma lo ribadisco, la sua applicazione non è chiara e chiede delle cose tecnicamente impossibili ed assurde. Ha anche lacune legislative e chi l’ha scritta non capisce un tubo di web e tecnologia. Leggete questo articolo di Carmelo Raccioppi consulente ed esperto in tema di SEO Google e che approfondisce l’ambiguità della legge. Vi pare mai sensato che per la mancanza di un banner su un sito web che usa cookie vi possa arrivare una multa di 120.000,00 Euro? Neanche per chi commette un omicidio sono previste sanzioni pecuniarie così alte.

La cookielaw è dannosa

Allo stato attuale, più che preservare la tutela della privacy, la legge sta creando danni enormi, eliminando dallo scenario web migliaia di siti. Tutte quelle persone poco esperte o perché non sicure o perché non vogliono rischiare multe stratosferiche, stanno disattivando siti, specie forum, blog e piccoli siti di nicchia di privati. Quindi per la prima volta nella storia del web, in Italia si stanno oscurando siti per colpa di una legge. Oltre a questo aggiungiamoci anche i danni in termini economici: produttività ridotta per l’adeguamento della legge a milioni di siti web e costi per le aziende che devono adeguarsi alla legge. A guardare bene, sembra che sia studiata ad hoc per eliminare dalla faccia della terra italiana (visto che nel resto del globo terrestre la legge non si applica) tutti quei siti di opinione, mini blog, piccoli siti di informazione (anzi qualcuno li chiama di disinformazione, anche se occorre distinguere tra quelli seri e meno seri), forum ed altro, al solo scopo di lasciare il web a pochi grandi eletti. Che sia davvero così?

La cookielaw è ridicola

Adesso allontaniamoci un attimo dal mondo dei webmaster e degli esperti internet ed entriamo nel mondo delle persone comuni che navigano, che non hanno molta esperienza di navigazione e a malapena conoscono la parola browser (anzi conosco molti che non sanno cosa sia un browser, anche se lo usano tutti i giorni). Tutte queste persone sono allarmate, non perché esiste una legge che in teoria, pura teoria, li dovrebbe tutelare, ma sono allarmate perché NON CAPISCONO cosa sia quel messaggio che compare in tutti i siti improvvisamente e per paura di sbagliare abbandonano i siti (praticamente hanno smesso di navigare). Termini troppo tecnici e complicati per la gran parte delle persone, non solo per i meno esperti, ma anche per chi da anni naviga nel web e non comprende proprio quello che la legge dice. Mi viene in mente quella pubblicità della Golf … dove il passeggero elenca al guidatore tutti i termini tecnici della nuova Golf ed il guidatore meravigliato guarda e non capisce assolutamente quello che sta dicendo il suo passeggero … tanto cosa gli importa, importante è sapere che sia una Golf.

La cookielaw è antica

I cookie esistono da sempre e dieci anni fa le cose non stavano diversamente, ma nessuno aveva mai chiesto ai browser di essere più chiari e di aggiungere un pulsante per controllare meglio i cookie (anche adesso non si capisce perché non lo abbiano fatto). Bene, vi dò una notizia bomba, i cookie sono vecchi e superati da una nuova tecnologia. Ovvero chi vuole fare davvero profilazione (per cui è nata questa legge) può benissimo aggirare l’ostacolo cookie ed usare una nuova tecnologia chiamata fingerprinting invisibile ed impossibile da contrastare. Ecco un altro motivo per cui questa legge non ha senso.

La cookielaw è una malattia della pelle?!

Sembra così, anche perché il presidente del Garante della PrivacyAntonello Soro, è un medico, e per la precisione è un dermatologo. Quindi molto esperto di web, tecnologie internet e privacy! Vero?! Non aggiungo altro.

Per concludere, sono stato molto meno volgare del dovuto, ma il succo non cambia, hanno fatto una porcata di legge assurda e non so proprio dove finiremo se andremo avanti di questo passo.

 

2 Comment

  1. Finger…che??? 😀 A parte gli scherzi, non è poi cosi tanto una nuova tecnologia è già usata da tempo, proprio per aggirare la possibilità degli utenti di disattivare i cookie. Se uno ci pensa un attimo non è difficile da implementare. A grandi linee basta un semplicissimo script, programma chiamatelo come volete, che dai dati univoci (scartando data, IP se dinamico ed orari che variano nel tempo) ricevuti dal vostro browser effettuano un MD5 o se volete un SHA1 (in pratica “trasforma” questi dati in caratteri alfanumerici) e questo è d’ora in avanti il vostro “nome” detto anche ID, poi dalla sessione copia pagine visitate, tempo trascorso sulla pagina ecc ecc. E viene associato al vostro ID. Eccovi profilati senza cookie, e col solo uso della sessione, che può pure scadere dopo pochi minuti, ma il vostro profilo è già bello e salvato sul database! OK, ora provate a spiegarlo a chi di dovere…. Poi chi è ancora che profila con i cookie se poi l’ utente ha la possibilità di cancellarli????

    • Appunto, proprio per questo si tratta di una legge inutile, ed anzi visto i milioni di banner in tutti i siti web, direi anche dannosa per la visibilità, il posizionamento e l’usabilità.

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