50 anni fa siamo andati sulla Luna

by / 0 Comments / 323 View / 10 Luglio 2019

Ci stiamo avvicinando alla data fatidica del 20 luglio per festeggiare i 50 anni dalla prima volta che l’uomo posò il piede sulla Luna, era il 20 luglio 1969.

Io non ero ancora nato, mancavano alcuni mesi (e questo vi svela che sto per compiere 50 anni 😊 ) e l’uomo, non solo raggiunse il nostro satellite naturale a 388.650 km dalla Terra in quel giorno, ma ci atterrò sopra per poi farsi una passeggiata e tornare sulla terra. Detto così sembra una cosa semplice, ma non lo è stato affatto, anzi per la tecnologia della fine degli anni 60 era quasi un miracolo che fosse filato tutto liscio.

Il tutto ebbe inizio già alla fine degli anni 50, nell’epoca della guerra fredda, quando i Russi sono stati i primi ad andare in orbita con un satellite, il Sputnik nel 1957 ed a seguire il primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin nel 1961. Fu in quell’anno che il presidente degli Stati Uniti Kennedy, per contrastare l’ascesa sovietica, dichiarò di voler andare sulla Luna e lanciò in questo modo il progetto Apollo. Quindi dal 1961 al 1969 ci sono state diverse missioni Apollo (alcune fallirono anche come l’Apollo 1 e l’Apollo 13), prima della missione dell’Apollo 11 con a bordo Neil Armstrong (era stato lui il primo a posare il piede sulla Luna), Buzz Aldrin e Michael Collins (che rimase nel modulo di comando e non scese sulla Luna).

Era una missione molto rischiosa dove bastava un niente, non solo per far fallire la missione, ma per far morire gli astronauti. Ricordiamo che siamo nel 1969, quando i computer erano lentissimi … tanto per farvi un paragone, il Computer presente sia nel LEM (Modulo Lunare) che nel modulo di comando aveva una memoria di 2 Kbyte, si avete letto bene, duemila byte (nel 1981 i primi PC ne avevano 16 kb, ed oggi 16 GB li abbiamo nel telefono, quelli più vecchi, che corrispondo a 16.000,000 di kbyte ovvero una memoria 8 milione di volte più grande la usiamo come smartphone quindi nel 69 con un computer con una memoria di 8 milioni di volte più piccola di un comune telefono dei nostri giorni, sono andati sulla Luna).

La missione dell’Apollo 11 partì il 16 luglio da Cape Canaveral (in Florida), mentre il centro di controllo era a Houston (nel Texas), sede della NASA, distanti tra loro oltre 1400 km. Famosi furono i razzi, chiamati Saturn V, che portarono in orbita la navicella spaziale. Il Saturn V è senza dubbio una delle macchine più imponenti mai create dall’uomo. Alto 110,6 m  e largo 10, con una massa a vuoto di 130 t e una superiore a 3000 t a pieno carico, aveva una capacità teorica di lanciare in orbita 140 tonnellate.

Quindi dopo il lancio in orbita terrestre ebbe inizio la manovra che portò il modulo di comando ed il LEM ed il modulo di comando (modulo di atterraggio verso la Luna) alla velocità di 39.000 km/h. Dopo poco più di 3 giorni la navicella raggiunse l’orbita Lunare ed è qui che le cose diventano complicate. Infatti, a questo punto i due moduli si separarono, così in orbita rimase Michael Collins e verso la Luna con il modulo Lunare Neil Armstrong e Buzza Aldrin. Durante la fase di avvicinamento Neil Armstrong si accorse, guardando fuori dal finestrino, che erano in anticipo rispetto al programma, cosa che il computer di bordo non notò. Ma i problemi non finirono qui, infatti ad un certo punto il Computer iniziava a dare allarmi, mai visti prima nelle simulazioni e che rischiarono di far saltare la missione, ma il programmatore nella base a Houston disse di proseguire comunque (in pratica il Computer stava facendo troppi calcoli e si era momentaneamente bloccato). Nel frattempo, però, mentre si stavano avvicinando alla superficie lunare, Armstrong si accorse che avevano superato il punto di atterraggio previsto ed il computer non sapendo dove atterrare non stava effettuando le manovre di atterraggio corrette. A quel punto Armstrong disattivò il Computer di Bordo e passò all’atterraggio manuale, anche perché era errata anche il calcolo della distanza tra modulo e Luna rischiando di far schiantare il LEM sulla superficie lunare. Quindi a quel punto Armstrong, guardando fuori dall’oblò cerco un punto in cui far atterrare il LEM (chiamato Aquila in quella missione), ma subentrò un ulteriore problema, ovvero la mancanza di carburante. Infatti, per atterrare viene usato un serbatoio per la frenata di atterraggio ed esaurito quello, il modulo viene automaticamente rilanciato in orbita per abbandonare la Luna. La tensione era altissima, da Houston soltanto il conto alla rovescia per l’esaurimento del carburante … 60 secondi, 30 secondi … poi silenzio ed Armstrong che dice: “Houston, qui base della tranquillità, Aquila atterrata” e Houston risponde così: “Bene Tranquilità, vi registriamo al suolo. C’è un sacco di gente qui che era diventata blu. Adesso respiriamo di nuovo. Grazie mille”.

Dopo i preparativi per l’uscita dal LEM, Armstrong pronuncò la famosa frase: “That’s one small step for man, one giant leap for mankind” – Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un grande balzo per tutta l’umanità!

Poco dopo scese anche Aldrin e rimasero nel complesso fuori dal LEM per due ore e 50 minuti, dove installarono diversi strumenti e raccolsero diversi campioni di roccia lunare. In totale rimasero sulla Luna per 21 ore prima di riaccendere i razzi per tornare in orbita lunare ed agganciarsi al modulo di comando che li avrebbe riportato sulla Terra. Dopo 30 orbite lunari i due moduli si sono di nuovo congiunti e fecero quindi ritorno verso la Terra, dopo il distacco del LEM. Qui la fase finale di rientro nell’orbita terrestre ed ammaraggio della capsula di rientro. Nel complesso la Missione durò poco più di 8 giorni. Negli anni successivi l’uomo tornò sulla Luna per altre 5 volte fino al 1972 con la missione Apollo 17, ma poi fu abbandonata la missione Apollo per i risultati ormai raggiunti (ovvero aver battuto l’Unione Sovietica nella corsa verso lo spazio) e per i costi esorbitanti che questi avevano. Mai nessuno tornò più sulla Luna da allora.

Questo è solo un mio piccolo riassunto della storia della missione Apollo 11, ma se volete approfondire vi consiglio questo splendido articolo di Coelum Astronomia con approfondimenti e fotografie delle fasi salienti del programma: https://joom.ag/gWra/p32

 

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