Estate 2020 in Val di Fassa si chiude con perdite contenute, ma crescono le paure per un inverno non facile
Che l’affluenza in Val di Fassa quest’estate avesse retto il colpo innescato dalla crisi del post Covid era abbastanza evidente, visto le code per strada ed agli impianti di risalita. La sensazione è stata poi avvallata dai dati ufficiali dell’APT della Val di Fassa che ci dice che in particolar modo ad agosto le presenze e gli arrivi sono stati simili agli scorsi anni (meno nel comparto alberghiero e con un piccolo incremento nel comparto extralberghiero, come peraltro prevedibile). Il dato generale di Agosto di valle riporta circa 162.700 arrivi per 903.000 presenze, con un calo rispettivamente del -3,2% degli arrivi e del -3,1% delle presenze, rispetto ad agosto 2019. Le presenze di ospiti italiani nel comparto extralberghiero sono aumentate del +4%, al contrario in quello alberghiero c’è stata una riduzione del -2,6%. Le presenze di ospiti stranieri sono state poco meno della metà dello stesso periodo dell’anno passato, quindi il grosso delle presenze è stato registrato dal turismo nostrano. Mentre il dato progressivo da giugno sino a fine agosto, evidenzia una perdita di presenze (totali) pari al -15,5%, dato influenzato da una stagione che è di fatto iniziata molto tardi, soltanto a metà luglio con tutto giugno in pratica perso e timidi segnali di ripresa soltanto nei primi giorni di luglio.
Quelle che però più preoccupa è l’incertezza verso la prossima stagione invernale 2020-2021. Infatti ogni giorni i casi Covid sono in aumento, non solo in Italia, ma soprattutto nel resto dell’Europa e del mondo. Questi i dati ufficiali di ieri, 25 settembre 2020 nell’area Europea a noi più vicini (fonte il Sole24ore):
- Francia: 15.797 nuovi casi, 150 morti nelle 24 ore.
- Gran Bretagna, 6.874 contagi in 24 ore
- Spagna, 12.272 casi e 120 morti in 24 ore
- In Germania 2.153 contagi e 15 vittime
Intanto iniziano anche a circolare notizie su possibili lockdown, anche solo parziali, ma solo la parola lockdown fa crescere paure ed incertezze. Due fattori che non collidono molto con la parola Turismo che dovrebbero essere divertimento, relax e benessere. Tutto questo si riflette nelle prenotazioni che per ora sono molto scarse e concentrate dai turisti Italiani nel periodo di Capodanno.
Monitoriamo la situazione ed attendiamo notizie migliori.
Your Commment