Al turismo fanno male i divieti

by / 6 Comments / 2909 View / 29 Agosto 2019

Estate 2019 in Val di Fassa, divieti di accesso a Gardeccia e Val San Nicolò

L’estate 2019, ormai agli sgoccioli, è stata caratterizzata dai divieti imposti dalla nuova amministrazione comunale del nuovo comune di San Giovanni di Fassa, che ricordiamo, è nata dalla fusione del comune di Vigo e Pozza di Fassa. Dopo la liberazione del Passo Sella, ci ha pensato il comune di San Giovanni a stravolgere gli accessi in due dei luoghi più frequentati ed apprezzati dai turisti della Val di Fassa: Gardeccia e la Val San Nicolò.

Gardeccia ha da sempre (diciamo da parecchi anni) avuto una restrizione di accesso, trattandosi di una zona particolare e delicata nel cuore del Catinaccio con una strada stretta e che poteva dare problemi e pericoli durante nubifragi, con possibili frane e smottamenti, ma questo più o meno da sempre. Infatti per accedere a Gardeccia era necessario un Pass (a pagamento) rilasciato dai Vigili Urbani del comune e solo dietro una motivazione valida. Invece i turisti potevano accedervi con dei Pulmini a pagamento che da Pera li portavano appunto fino a Gardeccia. Il luogo era ed è comunque sempre raggiungibile a piedi, direttamente da Pera (con 600 m di dislivello e diversi km di camminata) o in maniera più comoda direttamente da Ciampedie (che si raggiunge con la Funivia Catinaccio da Vigo e che porta quindi in quota), con una comoda passeggiata nel bosco della durata di circa 45 minuti o poco più (personalmente sono sempre stato promotore dell’accesso Ciampedie-Gardeccia per il suo splendido panorama).

Cosa è quindi successo? La nuova amministrazione comunale, capitanata dal Sindaco Florian Giulio e dal vicesindaco Germano Pedrotti, hanno deciso che da quest’anno nessuna navetta poteva più fare la spola verso Gardeccia, quindi divieto assoluto di accesso. Sono sorte subito tante perplessità e preoccupazioni (se non vere e proprie proteste), da alcuni rifugisti e soprattutto dai turisti. Il raggiungimento di mete escursionistiche più impegnative nel Catinaccio aggiunge oltre un’ora e mezza alle escursioni, e che non sono poche, oltre ad un orario di accesso alla Funivia più restrittivo rispetto agli orari dei pulmini. La cosa può non solo creare problemi agli escursionisti più preparati oppure per chi vuole intraprendere una scalata in parete, ma di fatto esclude anche la possibilità di raggiungere Gardeccia alle persone che hanno problemi di deambulazione, chi soffre di fobie nel prendere gli impianti o per altri motivi ancora. Un coro di proteste quindi di esercenti e turisti che per tutta l’estate ha accompagnato i gruppi di discussione sulla Val di Fassa sui Social Network e sui Forum. Anche perchè non erano chiare le motivazioni di tali restrizioni, che inizialmente erano vendute in nome della sicurezza e dell’ambiente, ma che sono state smentite dal considerevole numero di Pass rilasciate dal comune (diverse centinaia), per i quali i rischi dovrebbero essere gli stessi dei pulmini vietati.

Quello che però non ha assolutamente una spiegazione valida, è il divieto di accesso alla Val San Nicolò. Infatti la Val San Nicolò, una stupenda valle laterale della Val di Fassa, che parte dal paese di Pozza di Fassa, è sempre stata accessibile con le proprie autovetture, fino al suo ampio parcheggio. Anche qui, la stessa amministrazione comunale di San Giovanni di Fassa, ha vietato completamente l’accesso alle vetture, istituendo un servizio di pulmini dal centro di Pozza fino al parcheggio della Val San Nicolò (circa 7 km). In questo caso, o si va a piedi oppure si prende il pulmino che ha un costo di Euro 12,00 a persona. Basta fare due calcoli quanto costa per una famiglia salire in Val San Nicolò, contro un costo del parcheggio di pochi Euro. Anche in questo caso proteste di esercenti e turisti, con motivazioni leggermente diverse rispetto a quelli di Gardeccia, specie per i Turisti.

Visto tutto questo polverone, ho creato un piccolo sondaggio, uno per i turisti ed uno per i residenti, per capire se erano d’accordo o meno delle decisioni del Comune di San Giovanni di Fassa circa la chiusura di questi due vallate. Analizziamo quindi i due sondaggi insieme. Nel sondaggio turistico hanno partecipato 315 persone, mentre al sondaggio per i residenti 74 persone. Anche se non è un campione enorme, traccia comunque il sentiment della questione.

Analizziamo il sondaggio turistico, alla prima domanda “E’ d’accordo con la scelta dell’amministrazione comunale di San Giovanni di Fassa, di aver chiuso l’accesso dei pulmini a Gardeccia?” il 78,4% ha risposto seccamente NO! Quindi un quasi totale disaccordo dei turisti sulla chiusura di Gardeccia. Ancora più netto il disaccordo sulla seconda domanda, ovvero “E’ d’accordo con la scelta dell’amministrazione comunale di San Giovanni di Fassa, di aver chiuso l’accesso al parcheggio della Val San Nicolò?” che ha raggiunto l’80,3% di NO. I turisti bocciano quindi completamente le scelte fatte dall’amministrazione comunale di San Giovanni di Fassa. Cosa dicono invece i Fassani circa la decisione dell’amministrazione comunale? Alle stesse due domande prevale sempre il NO, ma con una maggioranza più risicata, ovvero rispettivamente del 54,1% e del 56,8%. Quindi Fassani più propensi a chiudere le due vallate, rispetto ai Turisti, anche se quest’ultimo risultato può essere falsato da legami con l’amministrazione comunale o da interessi privati (non tutti gli esercenti perdono sulla decisione di chiusura), ma sono solo ipotesi. Di fatto all’ultima domanda del sondaggio Fassano, “Queste due scelte di limitare gli accessi possono influenzare la vostra scelta politica alle prossime elezioni del 2020 nel comune di San Giovanni di Fassa?” hanno dato un 51,4% di “Assolutamente Si“, mentre un 18,9% ha dichiarato Forse. Da un punto di vista politico quindi una scelta per nulla oculata … e non aggiungo altro.

Veniamo quindi alle motivazioni. Per i turisti (possibilità di risposte multiple), alla domanda “Se non d’accordo per la chiusura di accesso dei pulmini al Gardeccia, per quale motivo principalmente?” il 64,3% ha risposto “Perchè mi si allungano troppo le escursioni” ed un 42,6%Perchè è troppo cara questa soluzione“.  Sulla stessa domanda sulla Val San Nicolò invece il 67,9% dei Turisti ha risposto che è troppo cara la soluzione, mentre un 46,6% ritiene troppo poche le navette. I Fassani non d’accordo alla chiusura delle due valli ha invece in maggioranza risposto che la motivazione è data dalla influenza negativa che queste due scelte hanno verso il turismo (rispettivamente il 62% e 70,2%).

In conclusione possiamo affermare che la scelta non piace assolutamente ai turisti per motivi di costi e limitazioni alle escursioni, mentre non piace in maggioranza più sottile ai Fassani principalmente perchè preoccupati dei risvolti negativi verso il turismo. Quest’ultima tesi è supportata anche dall’ultima domanda che ho fatto ai turisti, ovvero “Queste due scelte di limitare gli accessi possono influenzare la vostra scelta di vacanza verso la Val di Fassa” le cui risposte ve li porto qui integralmente: “Assolutamente no, verrò sempre e comunque27,6% – “No, ma mi irrita43,2% – “Si, ma devo ancora decidere19,7% – “Assolutamente si, non torno l’anno prossimo11,1%.

Stando quindi alle dichiarazione dei turisti, l’anno prossimo il Comune di San Giovanni e tutta la Val di Fassa rischia un calo che si aggira dal 10% al 30%!

Sperando che i dati raccolti saranno smentiti, magari anche da un ravvedimento delle decisioni dell’amministrazione comunale di San Giovanni di Fassa, è comunque un colpo molto negativo all’immagine turistica della valle stessa, questo in ogni caso, visto che il danno è ormai fatto.

Adesso vi riporto alcune delle dichiarazioni più interessanti e significative che i turisti ed i fassani hanno rilasciato nel sondaggio (in fondo anche il link ai risultati completi del sondaggio), che è stato svolto in modo del tutto anonimo e soltanto sul web, ma come detto prima, rispecchiano il sentiment sulla questione (ah giusto un appunto per chi legge e prende le decisioni … solitamente i sondaggi andrebbero fatti prima di prendere scelte importanti …). Ecco qui cosa hanno raccontato le persone:

Cosa dicono i turisti

Le scelte delle amministrazioni dovrebbero essere munite di coerenza, se si chiude una strada per gravi motivi di sicurezza, non ci si lascia passare 400 auto. Se si chiude un’altro accesso ad una valle per motivi di inquinamento, il servizio di trasporto per la valle stessa, dovrebbe esser effettuato con mezzi adeguati, non inquinanti e con una adeguata fascia oraria. Ultima considerazione, una volta se una strada risultava pericolosa, la si metteva in sicurezza, e in una valle, come quella di Fassa, mi pare impossibile che come soluzione migliore, si sia preferito chiuderla a tutti fuorché a 400. Tagliando così una buona porzione di turismo a rifugi come Gardeccia, Re Alberto, Preuss, Vajolet, Principe.

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Frequento la valle da 40 anni. Ho affrontato la val San Nicolò varie volte, ed una volta partendo a piedi da Pozza in inverno e arrivando al primo rifugio (una faticata enorme e non tutti possono permetterselo). Le escursioni alle Torri del Vajolet, al Principe e all’Antermoia, partendo da Ciampediè sono ai più impossibili (anni fa ho fatto il giro dalla Val Duron passando per Rifugio Antermoia, Passo Principe e arrivando a Vigo tutta a piedi (ma avevo 20 anni): oggi mi sarebbe impossibile… Trovo che queste due decisioni compromettano l’accesso ai due splendidi luoghi a chi non può permettersi lunghe camminate (età, limitazioni fisiche), non tanto per me che posso “ancora farcela”. Rivedere la decisione mi pare d’obbligo.

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Siamo venuti nella Vostra meravigliosa valle per trent’anni inverno ed estate ma il continuo costruire case il continuo creare servizi a pagamento sempre più cari senza agevolare chi con passione e fatica arriva in alta quota e limitare la scelta dei mezzi a seconda delle esigenze non è bello una persona deve camminare serena non con l’ansia di arrivare ad una certa se no deve camminare ancora ognuno deve avere libertà di scelta la montagna dobbiamo poterla vedere ammirare tutti non solo chi non ha grossi problemi a spendere o forse sta diventando la montagna dei vip.

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Non sono per nulla d’accordo. Per il Gardeccia è estremamente limitante soprattutto per anziani o chi non ha possibilità di prendere la funivia o anche escursionisti che fanno giri molto lunghi e che non possono permettersi di “perdere” 2 ore per giungere al Gardeccia. Inoltre, la funivia è troppo costosa rispetto ai pulmini. Per la questione Val San Nicolò trovo aberrante dover spendere 10 euro a persona per salire e scendere in Val San Nicolò e non potermi più recare con la mia auto pagando pochi soldi di parcheggio. Oltre a trovare scorretto ciò, se veramente poi i pulmini sono tutt’altro che ecologici vecchi e molto inquinanti credo che le auto recenti inquinino meno di quello che inquinano quei pulmini in un giorno, visto che la scusa ufficiale è legata alla questione ecologia. Trovo assurde queste due “innovazioni”, o meglio le definirei delle rovina dell’immagine della Val di Fassa. Anche in Val San Nicolò questa iniziativa è molto limitante per raggiungere, ad esempio, il Col Ombert o Cima Uomo.

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Riguardo alla chiusura dell’accesso ai pulmini per Gardeccia sono d’accordo per una questione di impatto ambientale, ma non andrebbero nemmeno dati tutti quei permessi che sono stati dati. Andrebbe messa una sbarra con accesso solo ai residenti di Muncion e a chi lavora dei rifugi su a Gardeccia. In ogni caso le persone anziane o con problemi di deambulazione non potranno più raggiungere quei bellissimi posti.

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Riguardo alla navetta per la val San Nicolò sono d’accordo per aver introdotto il servizio, perché così si limita il traffico veicolare, ma non sono assolutamente d’accordo sul prezzo. Troppo, troppo costosa. Spero in un celere reintegro della navetta di Gardeccia.

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Quest’anno è il primo dopo venti che la mia prima gita non è la Baita alle Cascate in Val san Nicolò. Era un rito che per il costo fuori da ogni logica non potrò più fare.

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Io, mia moglie ed i miei amici che da oltre 40 anni facciamo ferie in estate in zona, diventa problematico il divieto, Siamo tutti quai ottantenni e fare tanta STRADA IN PIU’ CI VIETA IL RAGGIUNGERE TANTI BEI POSTI.

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Se la scelta fosse ricaduta su navette elettriche sarebbe stato comprensibile qui sembra che si voglia solo lucrare sui turisti

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Scelte coraggiose, portano anche il dissenso. Il tutto, serve per trovare la miglior soluzione per i nostri territori, senza penalizzare il nostro “pane”, ovvero i turisti. E ancor di più penalizzare gli imprenditori. Senza tralasciare il patrimonio enorme che abbiamo in prestito: il territorio. Si può cambiare e migliorare, sempre. Forza!

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vengo in val di fassa da quando ero piccolissima, e ho 55 anni. La chiusura alle macchine a Gardeccia ha cambiato l’accesso ma era giustificata e le navette adeguate. questa soluzione impedisce di fare in giornata gite belle. Le navette in v. san Nicolo possono essere utili, se in numero adeguato.

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Frequento la Val di Fassa dal 2001, francamente una chiusura totale mi sembra esagerata, ci potevano essere vie di mezzo come limitare il numero di auto/giornaliere per la valle S. Nicolò o porre dei limiti di orario per Gardeccia. Per chi ha intenzione di fare escursioni lunghe l’orario delle navette può essere un limite. Credo pure che le ricadute economiche sui rifugi del Catinaccio (in particolare Gardeccia-Vaiolet) non saranno leggere.

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Non hanno pensato alle persone più “lente”e agli anziani….o non ci vogliono più come turisti?

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Se davvero fosse una scelta ecologista di rispetto si acquisterebbero pulmini elettrici e si raddoppierebbero le corse abbassando il prezzo, ma oramai in valle si considera più la quantità che la qualità e poi il Dio denaro e su ogni cosa purtroppo e la cruda realtà ! Con tristezza ciao ciao val di fassa.

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Non esprimo pareri per quel che riguarda la Val San Nicolò, il bus navetta mi pare comunque una soluzione più che accettabile. L’arrivo al Gardeccia solo in funivia, con orari, costi e la gestione di un cane non mi pare altrettanto comoda e diventa lunga se si decide di proseguire per i rifugi più alti. Lavorando 6 giorni su 7, come molti, devo pure fare pure i conti con tempistiche “poco montane”. La montagna va sicuramente tutelata, quindi mi adeguo, d’altra parte che alternativa ho?

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Chiudere val san nicolò e monzoni limita tantissimo gli accessi a percorsi intermedi. La mis famiglia e quella di mia sorella non torneranno a pozza la prossima estate.

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Veniamo in valle da tanti anni, anche più di una volta l’anno, amiamo tantissimo quello che lo spettacolo della natura offre, ma ci sta deludendo molto come la valle si sta trasformando socialmente, da tranquilla e familiare a caotica, inquinata e venale, sopratutto venale, certamente pur con qualche intervallo torneremo ma ci stiamo pensando.

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Finché potremo verremo in valle ma eviteremo il Gardeccia e la Val San Nicolò …

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Sono d’accordo con la chiusura degli accessi per San Nicolò ma trovo eccessivo il costo, considerando che va a sommarsi a quello di funivie e parcheggi. In una settimana di vacanza i costi per visitare i luoghi più belli di questa valle sono veramente elevati.

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Io ho diversi problemi fisici, per andare dal Gardeccia al Vaiolet mi ci volevano circa 3 ore, una grande conquista. Ora mi sarà praticamente impossibile tornarci e ciò mi amareggia molto!!! Speriamo per il prossimo anno.

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Si potrebbe trovare una soluzione con degli orari di accesso al parcheggio della val San Nicolò, cosicché di non creare problemi di transito con le navette, oppure cercare di andare incontro al turista e ridurre notevolmente il prezzo delle navette in val San Nicolò, di questo passo noi turisti punteremo ad altre località in cui il turista si senta libero di fare ciò che vuole( visto che a Pozza hanno tolto anche la maggior parte delle aree parcheggio mettendoli a pagamento o con disco orario. Per quanto riguarda il gardeccia, il servizio navetta era davvero ottimo. Peccato che il comune pensa solo a fare cassa o far guadagnare gli impianti. Una soluzione potrebbe essere creare un tipo di voucher a 10 € es.. il turista può scegliere ad esempio di fare la salita in seggiovia e la discesa in navetta o viceversa.

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Una famiglia numerosa, con anziani e cani al seguito ha bisogno di avere una certa autonomia. Inoltre in molti le spese per il pulmino o gli impianti di risalita hanno un peso eccessivo.

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Per Gardeccia troppo cari gli impianti, raggiungerla a piedi per me è impossibile. Per San Nicolò il pulmino era fattibile con prezzi più accessibili, su questo punto potrei essere d’accordo perché c’erano veramente tantissime macchine. Sono i prezzi un po’ alti, pensiamo a una famiglia di 3/4 persone…. insomma.

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Ripristinate le navette del Gardeccia, almeno, così avete precluso troppi percorsi e la gente io compresa opterò per altre vallate

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30 anni che vengo in valle, è nel mio cuore da sempre, mi sento presa in giro, tradita. Vengo con due nonni e un bimbo di quasi 3 anni: i nonni non sono certo “invalidi”, ma 50 minuti di camminata x il gardeccia li disturberebbe; il bimbo è troppo pesante x lo zaino, ma troppo piccolo x arrivare fino al Gardeccia con le sue gambine senza “capricci”. Così rendete un posto incantevole, che riempie l’anima e il cuore, teatro di ricordi indelebili e unici, un luogo alla portata di pochi. Questo non è turismo eco-sostenibile, questo è fortemente discriminatorio…o sei giovane, fisicamente in forma, possibilmente senza codazzo di bambini medio-piccoli al seguito, o non sei il benvenuto. Non pretendevo certo di fare grandi escursioni, ma anche relegarmi una settimana a fare il tour dei parchi giochi mi rattrista parecchio…Gardeccia e San Nicolò erano due tappe fosse nel mio caso, consentivano di fare “qualcosa”, di andare oltre. Certo, la Val di Fassa offre molto altro, ma qui stiamo parlando di sue immense perdite x me. Impianto x tutta la famiglia, o pulmino x tutta la famiglia (2 nonni + due ragazzine adolescenti + io e mio marito + bimbo piccolo) aggiunti ai costi x soggiornare a ferragosto -purtroppo le ferie concesse sono misere e sono in quel periodo- rendono il tutto non solo triste e spiacevole, ma anche economicamente proibitivo. So che in tanti hanno il mio parere, ma provo davvero una grande delusione, dispiacere, sconforto. Ho compiuto il mio 1^ compleanno nella vostra splendida valle, i miei genitori mi hanno insegnato ad amarla. Ci ho portato mio marito come se gli stessi mostrando qualcosa di preziosissimo ed inestimabile, e l’ho fatto con tale intensità e trasporto che alla fine non ha potuto fare altro se non innamorarmene anche lui. Ora abbiamo un bimbo, e solo io so cosa ho provato nel mio cuore quando per la prima volta l’ho accompagnato nel mio paradiso…dal pancione, al passeggino, ai primi passi, ai giochi scatenati. Passo dopo passo, per insegnare anche a lui come apprezzare e rispettare questa meraviglia di madre natura. E adesso, tutti questi sbarramenti e tutti questi no, mi fanno sentire non più benvenuta, fuori dal vostro ideale di “target”. Davvero, che amarezza è dire poco. Fate sempre in tempo a tornare sui vostri passi, lo chiedo con il cuore…ci sono tante scelte alternative che si possono fare…la mia voce non vale nulla, lo so, ma la speranza in me è sempre viva. Grazie

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Penso che la preservazione dell’ambiente, particolarmente per il Gardeccia, sia pretestuosa. Purtroppo da due anni ho problemi fisici ed il Gardeccia, per la,prima volta da 44 anni, mi sarà precluso.. Spero ci vogliano ripensare.

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per anni la Val di Fassa ha scelto ed incentivato il turismo di massa. adesso prendere una inversione di marcia è ardua. ci sono poi problemi legati alla difficoltà per chi ama il trekking, il costo e il percorso delle navette. la navetta per la val s. Nicolò parte dal vidor, difficile da raggiungere per certe categorie di persone e da certe zone del paese.

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Sinceramente mi dispiace per i rifugi che forse perderanno qualche visita per gli alti costi da sostenere per raggiungere le zone. Ma per una famiglia 18€ a testa è un prezzo esorbitante e non faremo più quel percorso.

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Credo che sia giusto cercare soluzioni che abbassino il numero di auto e il livello di inquinamento nella valle, purtroppo al momento le soluzioni pensate sono molto dispendiose soprattutto per le famiglie con bambini. Le navette dovrebbero avere costi accessibili ed eventualmente impianti e navette potrebbero avere sconti per chi utilizza i mezzi pubblici anziché l’auto per raggiungerli.

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A parer mio hanno tolto i pulmini per obbligare le persone a salire con gli impianti.Se la strada del gardeccia è stata chiusa ai pulmini per pericolo, dovrebbe essere chiusa anche ai residenti con permesso, pericolo è pericolo x tutti. Altro punto e quello più critico le colonne dal mese di luglio ad agosto, non si può stare fermi ore.. È anche vero.che chi vuole venire in valle lo fa.

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Ho letto che comunque sono stati rilasciati diversi permessi per il transito in quei luoghi quindi c’è sempre viavai di auto la cosa non quadra e poi si poteva pensare ai pulmini elettrici se il problema è per l’ambiente ma mi sa che è solo per intascare soldi con gli impianti di risalita questa è la mia opinione

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Trovo inconcepibile che si sia costretti ad utilizzare impianti di risalita. Famiglie con bambini piccoli o con più figli si ritrovano a spendere di più per raggiungere luoghi abituali per le famiglie. Inoltre, la presenza delle navette in Val san Nicolò disturba eventuali persone che decidono di effettuare il percorso a piedi. Senza contare che la spesa per una giornata o solo un pomeriggio è nettamente superiore rispetto agli anni passati. Non meno importante..le persone con disabilità motorie o comunque che non possono camminare non possono raggiungere Gardeccia. per quanto il sentiero non sia eccessivamente difficile, per una persona disabile è comunque un problema. Credo che ne risentano anche i gestori dei rifugi, soprattutto quelli raggiungibili solo tramite Gardeccia.

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Le navette le ritengo indispensabili sia per ridurre l’inquinamento che per comodità. Spero che l’Amministrazione, anche all’ultimo momento o per l’immediato futuro ci ripensi e possa permettere a chiunque di godere al massimo della Valle. Speranzoso e in parte molto deluso.

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Non trovo giusto essere limitati come orari x il rientro a Ciampedie… assurdo addirittura con le belle e lunghe giornate di giugno e meta luglio… noi che camminiamo molto… non essendoci più le navette x Gardeccia… siamo costretti a prendere la Funivia a Ciampedie… oppure scendere a piedi fino a Vigo… gia fatta e piuttosto ripida… (siamo abbastanza strozzati come tempi e come fatica..volendo fare parecchi rifugi e fermarsi un po.. spero torni tutto cone prima…quest’anno NON abbiamo fatto ne Gardeccia ne San Nicolò…🤔

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Sceglieremo sempre la Val di Fassa sono 30 che veniamo sicuramente però non penso visiteremo la Val San Nicolò x 40 euro circa noi siamo in 4 (I ragazzi ormai pagano come adulti) ci sembrano esagerati… Pazienza guarderemo le foto degli altri anni… Ciao…

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La montagna va amata e rispettata ma è di tutti e non poter raggiungere in autonomia questi due luoghi che da quasi 40 anni frequentiamo e sono nel nostro cuore è davvero toglierci un po di voglia di tornare a Pozza.

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Prima di chiudere l’accesso a queste valli con propri mezzi o a quelli già esistenti si cerchi una soluzione con impianti adeguati per incentivare in turismo non penalizzato. Prima o poi la gente si stanca e ci sono tante altre valli.

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perchè limitate la valle alle persone con problemi motori e di età??

 

I fassani hanno invece detto questo

In tanti gruppi ho letto di gente che si definisce “grande camminatore” lamentarsi . Se sei un grande camminatore, parti prima e cammina un po di più.

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Conflitti di interesse macroscopici, ottusità mentale imbarazzante e totale incompetenza, il tutto condito da arroganza e mancanza di sensibilità e attenzione per la comunità

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prendete esempio dalla val di fiemme e create pacchetti economicamente vantaggiosi per l’accesso a funivie e mezzi pubblici anziché continuare a proteggere gli interessi economici di pochi e danneggiare il turismo

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Potrebbe anche essere sbagliata la scelta, ma bisogna apprezzare chi ha avuto il coraggio di provare a cambiare, anche a costo di essere impopolari e ci sta mettendo la faccia per provare a migliorare comunque la qualità di vita di noi residenti e dei nostri ospiti. L’immobilismo non serve mai a niente, se si è sbagliato si farà mea culpa ma almeno ci ha provato.

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Chiusura si, ma con orario stabiliti. Libero accesso al mattino presto e il tardo pomeriggio. Tariffe da rivedere.

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Mettere il costo di 10€ a persona per i pulmini è come tirarsi la zappa sui piedi, un costo simbolico di 2-3 euro era più che sufficiente.

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Giusto chiudere ma assolutamente ingiusto far pagare cosi tanto un pulmino.. diventa difficile per una famiglia recarsi in val san Nicolò…

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Se vogliamo preservare le bellezze e il silenzio delle nostre splendide montagne sono necessarie scelte forti che necessariamente implicano contrasti. Spero che l’amministrazione comunale continui su questa strada.

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I miei clienti abituali (a Pera) sono tutti incazzati!

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Sempre difficile trovare il giusto equilibrio in determinate scelte. Di certo c’è solo che qualsiasi decisione venga presa porta a scontentare qualcuno.

Se volete vedere invece integralmente i risultati del sondaggio ecco i due link: Sondaggio per Turisti e Sondaggio per Fassani

6 Comment

  1. Penso che ci sono problemi molto più gravi nel comune di sen jan. Per fare un esempio pensiamo al Buffaure dove ci sono 4 rifugi che hanno vasche per la raccolta del solido mentre il liquido una volta raggiunto lo sfioro va in dispersione nel terreno..la natura è un ciclo e questo si conclude con i reflui liquidi che tornano nelle falde acquifere… qui l inquinamento e ben altro che 1000 macchine che salgono in val san Nicolò.. direi che prima di fare certe scelte bisognerebbe farne altre molto più importanti..

    • Ciao Michele. Si, problemi ed idee ce ne sono tante … occorre dargli la giusta priorità. Anche perché certi problemi non sono alla conoscenza di tutti, come questo che hai esposto. Grazie per la testimonianza.

  2. Secondo me la Val di Fassa per ridurre il flusso di auto (oramai è congestionata) dovrebbe dotarsi di un trenino su rotaia che si collega con Trento e Bolzano e Cortina così facendo molti turisti potrebbero lasciare a casa l’auto e poi muoversi con il trenino o altri mezzi pubblici che dovrebbero funzionare a metano o elettrici in modo da ridurre le immissioni.Inoltre l’ormai esagerato flusso turistico dovrebbe anche essere ridistribuito verso la provincia di Belluno dato che molte delle dolomiti (vedi es Cortina – tre cime ecc) sono anche sul suo territorio e questa alleanza turistica farebbe bene a tutte le dolomiti..ma forse, anzi sicuramente molti addetti del settore la rifiuterebbero per paura di perdere turisti ed entrate..del resto chiudersi o porre limiti infastidisce solo il turista che quando arriva sul posto vuole poter ammirare le bellezze del posto, rispettando l’ambiente senza dover incorrere a fastidiose multe come ho anche avuto modo di assistere alle Terme QC..per qualche ignaro che senza peccato ha parcheggiato l’auto lungo la strada fronte parcheggio terme..Ragazzi…Questo modo di agire non produce della buona pubblicità ! Saluti P. Luca Ravenna

    • Si, magari il trenino sarebbe un ottima soluzione, ma costi elevatissimi hanno lasciato il progetto (che esiste) in un cassetto per anni e ci rimarranno anche per molto, almeno per il prossimo decennio non lo vedremo, quindi occorre trovare soluzioni nell’immediato e non è facile.

  3. Concordo con le osservazioni fatte da molti turisti, per le scelte fatte dall’amministrazione comunale. Noi abbiamo frequentato per 30 anni la val di fassa, ritenendola la valle dolomitica piu’ bella ed attrezzata. Semplicemente, con molto rammarico, quest’anno per le vacanze abbiamo scelto un’ altra zona….e non credo ritorneremo se non saranno ripristinate le condizioni precedenti, cioè pulmino x Gardeccia e apertura alle auto in Val S.Nicolo’ fino al parcheggio. Mi dispiace moltissimo.

    • Ciao Ombretta. Dispiace anche a me e come hai letto, non condivido le scelte effettuate dall’attuale amministrazione comunale … che forse alle prossime elezioni cambierà … incrociamo le dita.

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