Ero presente al Photoshow 2013 svoltasi a Milano tra il 22 ed il 25 marzo nella Fiera Milano city. Prima di tutto una nota molto negativa verso l’organizzazione. Dopo una preregistrazione on-line (come avviene ormai per tutte le fiere ed eventi) arrivati in Fiera c’era una fila enorme (per la maggior parte fotografi, quindi professionisti) che faticava a smaltirsi. Migliaia di persone in ingresso con pochissimi sportelli di accettazione aperti. Risultato: quasi un’ora di attesa per vedere una fiera ridotto all’osso. Più che scandaloso sembrava che la fiera fosse stata data in gestione a dei dilettanti che non avessero mai organizzato un evento. Spero che non siano gli stessi organizzatori dell’Expo 2015, altrimenti la figura oltre che farla a casa nostra la esportiamo anche all’estero. Da lì si passa subito al secondo punto negativo, ovvero la riduzione drastica degli espositori. Tolti i grandi come Canon, Nikon, Samsung, Sony, Epson restava un 30% di area espositiva di cui metà per mostre fotografiche. Veramente pochi espositori e quasi nessuna novità di rilievo: ormai per il lancio dei prodotti nuovi non si aspettano più le fiere, visto che internet permette la diffusione delle news in tempo reale. Quello che poteva essere una novità, come le Social Camera di Samsung (ma anche di altre come la Canon Powershot N) alla fine si era già visto sul web. Una fiera che nel suo insieme delude quindi, sia gli appassionati fotografi che i professionisti del settore che nonostante tutto sono comunque accorsi numerosi, visto che l’interesse e l’entusiasmo verso il settore fotografico è sempre molto elevato. Sarà la crisi, i costi elevati per esporre, sarà la concorrenza di internet … di fatto le fiere stanno perdendo sempre maggiore consenso (basti ricordare anche allo SMAU, una delle più grandi esposizioni del mondo informatico, anch’essa quasi del tutto scomparsa). E qui entra in gioco nuovamente l’organizzazione che viene criticata anche da chi espone.
Questo un estratto dall’associazione associazione nazionale fotografi professionisti tau visual (di cui sono anche socio).
DUE PAROLE A PROPOSITO DEL PHOTOSHOW
Quest’anno, moltissime iniziative di incontri collaterali, convegni, show, presentazioni, corsi e mostre. Bello.
Ma solo un padiglione di stands, con molte defezioni fra gli espositori.
Ciononostante, tante visite, tanta voglia di parlarsi, tanto interesse.
La fotografia interessa tantissimo: fra gli operatori, chi e’ in crisi cerca attivamente agganci per ritrovare energie; chi invece si avvicina ora, e’ entusiasta.
E allora, perche’ pochi espositori?
Semplicemente, perche’ – mentre gli operatori del settore, di ogni settore, si stanno ingegnando per adattarsi ai nuovi modelli di business e ad un mercato in rapidissima evoluzione, le strutture come Fiera di Milano, Fiera di Roma eccetera, continuano a proporre gli spazi fieristici a costi simili a quelli degli anni scorsi.
Ma negli scorsi anni, la fiera era IL mezzo ed IL momento in cui contattare il pubblico e lanciare novita’, mentre ora esistono molte altre alternative, complice la Rete.
Un tempo, quindi, tutte le aziende – grandi o piccole che fossero – ritenevano corretto l’investimento ingente in Fiera, perche’ era il canale principe di contatto con il pubblico; ora, sempre piu’ aziende valutano quali altre operazioni di contatto e di promozione possano essere fatte con l’equivalente del costo della fiera.
Si accorgeranno, quindi, i responsabili delle “istituzioni fieristiche” che il prodotto “fiera” e’ ancora vendibile e gradito, ma NON ai prezzi che erano giustificati negli scorsi decenni?
Si accorgeranno che l’interesse del pubblico e’ vivo, e quello degli espositori non sarebbe sopito, ma e’ solo frenato da costi semplicemente disallineati dal mercato di oggi?
Uno stand come quello delle “grandi” aziende costa, alla fine, oltre i duecentomila euro. Una media presenza costa comunque decine di migliaia di euro…
Photoshow, quest’anno, era quindi confinato in un solo padiglione.
Ma sarebbe stato probabilmente quattro volte piu’ ampio, se il costo di noleggio dello spazio fieristico fosse stato dimezzato.
Ci saremmo incontrati piu’ numerosi e vivaci. Il pubblico sarebbe stato piu’ soddisfatto. Gli espositori avrebbero ritrovato fiducia. E FieraMilano avrebbe intascato il doppio.
Il mercato si muove molto piu’ in fretta degli Enti fieristici, con tutta evidenza.
perfettamente d’accordo su tutta la linea…